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La storia OLIVETTI diventa design

Visionario, innovatore e pioniere dell'industria italiana, Adriano Olivetti rimane una figura intramontabile nel panorama dell'imprenditoria mondiale.


Ancora oggi, le opere prodotte dall'azienda Olivetti sono celebrate come icone del design italiano nel mondo. I loro tratti distintivi, l'eleganza senza tempo e l'attenzione al dettaglio continuano a ispirare designer e appassionati di tutto il mondo, evidenziando come il connubio tra funzionalità e estetica possa creare un'eredità duratura, oltrepassando le barriere temporali e culturali.



  • Macchina da scrivere Valentine


È sicuramente la macchina per scrivere portatile Olivetti più famosa, merito del lavoro dei designer Ettore Sottsass e Perry A. King, che oltre alla progettazione idearono anche un'ottima campagna pubblicitaria che contribuì al suo successo mondiale.

La Valentine vinse il premio Compasso d'Oro nel 1970 ed entrò a far parte dall'anno successivo dell’esposizione permanente al MoMA di New York.


Venne intrdotta sul mercato il giorno di San Valentino del 1969.


La caratteristica principale della Valentine è la capacità di essere trasportata facilmente e l’integrazione dell’oggetto alla sua custodia: la parte posteriore della macchina è essa stessa la “chiusura” della valigetta, che include la maniglia. Con due semplici sicure di gomma laterali si fissa al guscio che la protegge dai colpi esterni ed è pronta ad essere portata in giro come una borsa.


Il colore della Valentine è un energico rosso fuoco, ma fu prodotta anche in altri colori: bianco (solo in Italia), verde in Germania e blu in Francia. Oggi i colori verde e blu sono molto rari e ricercati allo stesso tempo.



  • Calcolatrice Divisumma 18


La Divisumma 18 è una calcolatrice elettronica portatile con stampa integrata, a batteria ricaricabile, progettata da Mario Bellini, attraverso cui l'azienda Olivetti entrò nel mercato delle elettroniche portatili. La calcolatrice ha riscosso successo sebbene fosse costosa e destinata inizialmente ad un mercato limitato, tanto da essere inserita nella collezione permanente del MoMA di New York.

Si distingueva soprattutto per il suo vivace rivestimento giallo in plastica ABS, che al tempo era un materiale ancora poco utilizzato. Inoltre, al suo interno, è presente il rotolo di carta che una volta terminato il calcolo può essere strappato e conservato. La Divisumma è considerata la fonte di ispirazione di numerosi prodotti elettronici apparsi verso la fine del XX secolo basati sulla morbidezza tattile.


La calcolatrice può svolgere le quattro operazioni matematiche, con un'impostazione di 12 cifre. Ha un'autonomia di circa 5 ore e richiede un periodo di ricarica di 12 ore.



  • Macchina da scrivere Lettera 22


La Lettera 22 fu il secondo modello di macchina da scrivere portatile prodotta da Olivetti. Fu disegnata nel 1950 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli e progettata da Giuseppe Beccio. L'idea dei progettisti è stata quella di realizzare una macchina da scrivere ottimizzandone la struttura e la forma, al fine di ottenere un corpo più compatto e leggero possibile, da essere facilmente trasportato.


La Lettera 22 ha le seguenti dimensioni: 8,3 x 29,8 x 32,4 cm e pesa circa 3,7 kg. Inoltre è presente una valigetta con maniglia per agevolarne il trasporto. Il successo è stato immediato e nel corso negli anni '50 venne utilizzata da diverse categorie di utenti, anche esternamente all'ambiente lavorativo


Entrò a far parte della collezione permanente del MoMA di New York e ricevette il premio Compasso d'Oro nel 1954. Inoltre, nel 1959 venne scelta dall'Illinois Technology Institute come il miglior prodotto di design degli ultimi 100 anni.

Fu realizzata in diversi colori, tra cui: beige, azzurro, verde, giallo verde, rosa.



  • Serie spazio del gruppo BBPR per Olivetti Synthesis


La Serie Spazio è una serie di mobili componibili realizzata dalla Olivetti Synthesis e progettata dallo Studio BBPR (sigla che indicava il gruppo di architetti italiani costituito nel 1932 da Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers). A partire dal 1960 la Olivetti Synthesis avvia la produzione di arredamenti da ufficio componibili e modulari e la Serie Spazio è il primo esempio realizzato.


Dalla realizzazione di singoli pezzi si passa alla produzione di un sistema di arredamento, adattabile a diversi contesti.

La Serie Spazio è il punto di svolta rispetto ai classici mobili per ufficio, i suoi punti di forza infatti sono la capacità di adattarsi a diverse tipologie di uffici, in particolare agli uffici disposti secondo il criterio dell'open-space.

La serie è composta da: scrivania per dattilografia, scrivania con cassettiera, libreria, armadio, lampada da tavolo, sedie e poltroncine; realizzate in metallo e plastica.



  • Macchina da scrivere Olivetti M1


Nel 1908 Camillo Olivetti insieme a dei suoi collaboratori inizia la progettazione della macchina da scrivere: nasce così la Olivetti M1, la prima macchina da scrivere prodotta industrialmente in Italia, rendendola la capostipite di tutta la futura produzione Olivetti


Sai quando è stata introdotta sul mercato? Nel 1911 all'Esposizione internazionale di Torino.


La Olivetti M1 è dotata di 42 tasti disposti su quattro file. Sono inoltre presenti 8 tasti per la tabulazione ed una barra spaziatrice. Ha un telaio portante in ghisa ed è stata prodotta unicamente in colore nero lucido. Ha una lunghezza di 37 cm, una profondità di 41 cm e un'altezza di 26 cm. Il suo peso è di 17 kg.

 

Nel 1911 l'azienda Olivetti vinse la prima importante commessa di 100 macchine per il ministero della Marina. L'anno successivo, invece, per il ministero delle Poste e dei telegrafi. In totale sono state prodotte circa 6.000 macchine tra il 1911 e il 1920. Nel 1920 la M1 venne sostituita dal nuovo modello Olivetti M20.



  • Serie 45 di Ettore Sottsass per Olivetti Synthesis


La Serie 45 è un sistema di arredamento per ufficio disegnato da Ettore Sottsass per la Olivetti Synthesis, azienda produttrice di mobili per ufficio appartenente al gruppo Olivetti, con sede a Massa. L'idea è quella di progettare nuovamente gli ambienti di lavoro e gli arredi presenti all'interno. Il design infatti è essenziale e raffinato, ma allo stesso tempo versatile e personalizzabile.

 

La Serie 45 comprende oltre 100 componenti per ufficio, tra cui tavoli e scrivanie, sedie, cassettiere, armadi e classificatori; e accessori da tavolo o pavimento come portaombrelli, posacenere, supporti per il telefono, cestini, ecc. Sono state quindi studiate soluzioni ergonomiche, capaci di entrare in sintonia con il corpo umano in movimento all'interno del luogo di lavoro.

 

In seguito all'aumento della produzione di mobili, nel 1939 venne costituita la Olivetti Synthesis. Il suo successo è dovuto principalmente alla qualità dei prodotti realizzati, ma allo stesso tempo anche all'attenzione data alla progettazione e al design, spesso affidata ad architetti e designer famosi. L'azienda passa dalla produzione di singoli oggetti, alla realizzazione di sistemi di arredamento per l'ufficio.



  • Computer Olivetti Programma 101


La Olivetti Programma 101 è un calcolatore da tavolo programmabile, ritenuto da molti il primo personal computer della storia. Non possiede un monitor poiché utilizza una piccola stampante su rotolo di carta come dispositivo di visualizzazione.

Furono venduti circa 44.000 esemplari dal 1966 al 1971, soprattutto negli Stati Uniti, comprese 10 macchine che la NASA utilizzò per il programma Apollo 11.

 

L'innovazione è stata sicuramente quella di sostituire le unità di memorizzazione con un lettore di schede magnetiche programmabili. Fu realizzata in modo da poter essere facilmente spostata sia al lavoro che in un ambiente domestico; dopo averla collegata alla presa elettrica infatti si poteva iniziare ad utilizzarla.

 

Fu progettata da un gruppo di ricerca guidato dall'Ing. Perotto, dal quale assume il nome di Perottina. Il gruppo era inoltre composto da: De Sandre, Garziera, Toppi. Le sue dimensioni sono: 27,5 x 46,5 x 61 cm e il suo peso è di circa 35 kg.



  • Macchina da scrivere Lettera 32


La Lettera 32 è una macchina per scrivere manuale portatile, prodotta da Olivetti e progettata dall'architetto e designer Marcello Nizzoli.

Nizzoli prese spunto dalla Lettera 22, che egli stesso aveva progettato nel 1950. Aggiornò le forme e le funzioni, ed ottenne un enorme successo commerciale in tutto il mondo, soprattutto tra i giornalisti e gli studenti dell'epoca.

Sai quando è stata introdotta sul mercato? A partire dal 1963.

 

La Lettera 32 ha le seguenti dimensioni: 35 x 34 x 10 cm e pesa circa 5,5 kg. Inoltre è presente una valigetta con maniglia per agevolarne il trasporto. La base meccanica della Lettera 32 sarà la base di tutte le Olivetti portatili meccaniche successive, tra cui i modelli Olivetti Dora, Olivetti Lettera DL, Olivetti Valentine, Lettera 25 e Lettera 35.

 

La Lettera 32 venne prodotta con piccole differenze meccaniche ed estetiche in Italia, in Messico e in Jugoslavia. Fu realizzata in diversi colori, tra cui: azzurro, giallo-verde, e rosso.



  • Macchina da scrivere Olivetti M40


La macchina per scrivere manuale Olivetti M40 fu progettata nel 1930 da Camillo Olivetti in collaborazione con Gino Martinoli. Successivamente furono realizzate la seconda versione (dal 1938 al 1946) e la terza versione (dal 1946 al 1948) della macchina.

 

La M40 venne prodotta in colore nero lucido, con tastiera a 45 tasti, corrispondenti a 90 segni su telaio portante. Le differenze principali tra la prima versione del 1930 e la seconda versione del 1938 sono: il passaggio dal piedino rotondo a quello quadrato, l'aggiunta del copri bobine e la chiusura laterale della carrozzeria.

 

Nei tasti non è presente lo zero, che si ottiene digitando la O maiuscola. Anche se questo oggi può sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere dell'epoca. La Olivetti M40 è stata preceduta dalla Olivetti M20 e sostituita dalla Olivetti Lexicon 80. Nelle varie versioni venne prodotto in più di 500.000 esemplari.



  • Manifesti pubblicitari firmati Olivetti



Per pubblicizzare la la prima macchina per scrivere prodotta industrialmente in Italia, la M1, Camillo Olivetti incaricò il pittore Teodoro Wolf-Ferrari che nel 1912 rappresentò la macchina da scrivere con Dante Alighieri: unì così l'emblema della classicità e quello della modernità, il primato letterario e il primato tecnologico.



  • Scala Palazzo Uffici, Ivrea


Palazzo Uffici Olivetti è stato commissionato dalla Olivetti agli architetti Annibale Fiocchi, Gian Antonio Bernasconi e Marcello Nizzoli.

I primi studi per l'edificio risalgono agli anni 1952 al 1955, e venne realizzato tra il 1960 e il 1964. Vista la grande espansione dell'azienda, il progetto di Palazzo Uffici nacque per creare una sede in cui creare la presidenza della società.


La pianta a stella dell’edificio è composta da tre corpi di fabbrica; il corpo centrale è il fulcro dell’edificio stesso e ospita una grande scala monumentale di pianta esagonale sovrastato da un grande lucernario in vetro di Murano.


























Adriano Olivetti nacque sulla collina di Monte Navale, nelle vicinanze di Ivrea nel 1901, da Camillo Olivetti e Luisa Revel. Nel 1924 si laureò in ingegneria chimica al Politecnico di Torino ed entrò nel 1926 nella fabbrica del padre Camillo dove fece le prime esperienze come operaio. Divenne direttore della Società Olivetti nel 1932 e presidente nel 1938.


La visione di Olivetti

Adriano Olivetti riuscì a creare nel secondo dopoguerra italiano un'esperienza di fabbrica nuova e unica al mondo: aveva infatti introdotto un vero e proprio sistema di servizi per gli operai come quartieri residenziali, ambulatori medici, asili nido, mensa, biblioteca e cinema.


Inoltre durante le pause i dipendenti potevano servirsi delle biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti; per questo sia la produttività che la qualità erano aumentate. L'azienda accoglieva anche artisti, scrittori, disegnatori e poeti, poiché Olivetti riteneva che la fabbrica non avesse solo bisogno di tecnici ma anche di persone in grado di arricchire il lavoro con creatività.


Nel febbraio 1960, in seguito al suo decesso, l'azienda fondata dal padre e da lui per lungo tempo diretta, vantava una presenza su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36.000 dipendenti.


Riconoscimenti

Per tutelare e promuovere la figura di Adriano Olivetti e il suo pensiero è stata costituita la Fondazione Adriano Olivetti con sede a Roma e a Ivrea per volontà di familiari, amici e collaboratori. La fondazione ha l'obiettivo di raccogliere e sviluppare l'impegno civile, sociale e politico che ha distinto l'operato di Adriano nel corso della sua vita.



"Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci.

E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande."

Adriano Olivetti


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