Per determinare la rendita catastale di un immobile, sulla base della quale verranno calcolate le tasse da parte dell’Agenzia delle Entrate, gli immobili sono classificati in diverse categorie in base alla loro destinazione d’uso, ossia allo scopo per cui sono stati costruiti.
La categoria alla quale appartiene un immobile, identifica a quale funzione è adibito, ma fornisce anche i dati principali che ti saranno utili per stabilire a quanto ammontano l’IMU e la TARI.
Le categorie catastali sono sei, ognuna delle quali è contraddistinta da una lettera A, B, C, D, E, F. Ogni categoria è a sua volta suddivisa in sottocategorie seguite da un numero progressivo (la classe).
La categoria catastale e la rendita catastale sono dati che si ricavano attraverso una visura catastale.
Gli immobili si suddividono principalmente di Immobili a destinazione ordinaria, Immobili a destinazione speciale, Immobili a destinazione particolare ed Entità urbane.

Immobili a destinazione ordinaria
Gli immobili a destinazione ordinaria corrispondono alle categorie A, B e C: in particolare alla categoria A appartengono gli immobili a destinazione residenziale, alla categoria B gli immobili che svolgono una funzione di uso pubblico e nella categoria C troviamo gli edifici con funzioni prettamente commerciali.
La categoria catastale del gruppo A, nella quale rientrano gli immobili di uso più comune, si suddivide in 11 classi:
A1 abitazioni di tipo signorile: immobili situati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e rifiniture di carattere nobiliare
A2 abitazioni di tipo civile: immobili con rifiniture, impianti e servizi semplici, rispondenti alle locali richieste di mercato per fabbricati di tipo residenziale
A3 abitazioni di tipo economico: fabbricati realizzati con caratteristiche e rifiniture economiche sia nei materiali utilizzati sia per gli impianti tecnologici presenti
A4 abitazioni di tipo popolare: abitazione modeste, nelle rifiniture e nei materiali di costruzione utilizzati
A5 abitazioni di tipo ultrapopolare: abitazioni privi di impianti e servizi igienici esclusivi, ormai in disuso
A6 abitazioni di tipo rurale: a questa categoria appartengono gli immobili a servizio delle attività agricole
A7 abitazioni in villini: immobili dotati di area verde privata o comune, singole, a schiera oppure sviluppate su più piani
A8 abitazioni in villa: abitazioni di pregio con rifiniture di alto livello, con giardino o parco a servizio esclusivo
A9 castelli, palazzi di pregio artistico e storico
A10 uffici e studi privati: unità immobiliari destinate ad attività professionali
A11 abitazioni o alloggi tipici dei luoghi: gli immobili tipici di un luogo
La consistenza degli immobili appartenenti a questo gruppo si esprime in vani.
La categoria catastale del gruppo B, in cui rientrano gli immobili che svolgono un’importante funzione per la collettività come ad esempio: collegi e convitti, case di cura e ospedali, uffici pubblici, scuole, ecc. La loro consistenza si esprime in metri cubi.
Nella categoria catastale del gruppo C, oltre ai negozi, sono stati compresi gli edifici e i fabbricati in cui viene svolta un’attività senza scopo di lucro. La loro consistenza si esprime in metri quadri.
Immobili a destinazione speciale
Il gruppo catastale D comprende la categoria di immobili a destinazione speciale, alla quale appartengono immobili con funzioni industriali e produttive: opifici, alberghi e pensioni a fini di lucro, teatri, sale per concerti, istituti di credito, locali per esercizi sportivi, fabbricati per funzioni produttive connesse ad attività agricole, ecc.
Immobili a destinazione particolare
Il gruppo catastale E comprende le strutture ad uso pubblico o di interesse collettivo: stazioni per servizi di trasporto terresti, marittimi e aerei, ponti soggetti a pedaggio, fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti, ecc.
Entità Urbane
Al gruppo F, invece, non è associata alcuna rendita catastale, vi appartengono infatti le unità immobiliari con particolari caratteristiche e i beni strumentali al loro utilizzo, che per loro stessa natura non producono un reddito.
A questo gruppo appartengono le aree urbane, le unità collabenti, le unità in corso di costruzione, in corso di definizione, i lastrici solari, i fabbricati in attesa di dichiarazione.
Accatastare un immobile, quindi assegnargli una categoria catastale, significa inserire l’immobile nell’archivio dei fabbricati. La procedura differisce se si tratta di una nuova costruzione o della variazione di una costruzione già esistente. In ogni caso è necessaria la presenza di un tecnico abilitato (geometra o architetto), che attraverso l’utilizzo del software DOCFA, richiederà l’approvazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, la quale, una volta ricevuta la documentazione richiesta, invierà una ricevuta con i dati catastali aggiornati e la relativa rendita catastale.
Valentina Peraglie
Agente immobiliare dal 2008 e Home Stager qualificata presso l'Accademia Italiana Staging & Redesign. Iscritta al Ruolo degli Agenti d'Affari in Mediazione e al REA TO/1237018 ed al Ruolo Periti ed Esperti della CCIAA di Torino al N. 1258 dal 2011.
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